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Presentato il 09 marzo il 5°rapporto Censis- Eudaimon sul welfare aziendale – analisi dei fenomeni di trasformazione del mondo del lavoro
La ricerca racconta come la pandemia ha modificato il rapporto delle persone con la propria occupazione, tra nuove insicurezze e un affiorante senso di insoddisfazione. Emerge così il contributo possibile del welfare aziendale nella gestione del futuro.
Domande a cui è complicato rispondere ma che necessitano sicuramente di un’analisi da parte di ogni azienda che voglia svilupparsi e mantenere quote di mercato.
Il rapporto evidenzia l’incidenza di alcuni fattori che rendono fondamentale promuovere l’engagement ovvero aiutare le persone a tirare fuori il meglio di sé nell’ambito lavorativo evitando una triste e poco efficace “sopravvivenza in azienda”.
È in tale quadro che si colloca anche l’azione del welfare aziendale, che deve misurarsi con la complessità dei contesti aziendali e dell’evoluzione del rapporto soggettivo con il lavoro, ovvero con gli aspetti sia materiali sia psicologici del lavoro e del rapporto tra persone e aziende.
Il welfare aziendale, oltre a contribuire a rispondere alla persistente fame di reddito, deve fare la sua parte nel ricostruire motivazione, appartenenza, riconoscimento, identità: in sintesi, deve dare un contributo alla risposta all’estraniazione dal lavoro.
Questi alcuni elementi indagati: