“#RiParto” – Pubblicato il bando per finanziare progetti di welfare aziendale dedicati alla maternità

Welfare SoniaFaccin

Avviso pubblico #Riparto

“#RiParto” Percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work-life balance

Pubblicato il 6 giugno l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti di welfare aziendale finalizzati a sostenere il rientro al lavoro delle lavoratrici madri.

In particolare, l’avviso pubblico #RiParto mira ad incidere positivamente sulla vita professionale delle lavoratrici dopo il parto o l’adozione, offrendo loro gli strumenti per armonizzare le esigenze lavorative con quelle della cura dei nuovi figli e figlie, anche nell’ottica di una più equa condivisione del tempo di cura tra i genitori e di consapevole assunzione del ruolo genitoriale.

Molte sono le azioni che possono comporre il progetto di welfare (che deve avere durata pari a 24 mesi) :

  • Flessibilità oraria e organizzativa
  • Banca del tempo
  • Agevolazione smart working
  • Part time
  • Permessi e congedi
  • Promozione e sostegno della natalità
  • Incentivi alla natalità
  • Iniziative di formazione e aggiornamento
  • Interventi e servizi
  • Servizi di supporto alla famiglia
  • Tutela della salute
  • Sostegno psicologico e fisico
  • Time saving (maggiordomo aziendale)
  • Flexible benefit e ulteriori misure di sostegno alle lavoratrici
  • Azioni organizzative, informative e di comunicazione
  • Azioni rivolte alla creazione di reti territoriali

Il finanziamento dedicato dalla legge è pari a 50 milioni di euro.

Possono presentare domanda di finanziamento:

– le imprese, ai sensi dell’articolo 2082 c.c e dell’articolo 2083 c.c., aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;

– i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate ai sensi dell’articolo 2359 c.c.

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:

  1. tra un minimo di euro 15.000,00 (quindicimila euro) e un massimo di euro 50.000,00 (cinquantamila euro) per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro (microimprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 10% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messia disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
  2. tra un minimo di euro 30.000,00 (trentamila euro) e un massimo di euro 100.000,00 (centomila euro) per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
  3. tra un minimo di euro 80.000,00 (ottantamila euro) e un massimo di euro 250.000,00 (duecentocinquantamila euro) per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
  4. tra un minimo di euro 200.000,00 (duecentomila euro) e un massimo di euro 1.000.000,00 (un milione di euro) per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.

E’ una iniziativa interessante soprattutto perché pone l’attenzione su due aspetti molto importanti: la formazione ed il supporto al caregiver e soprattutto alla costituzione di reti territoriali che possono concretamente aiutare le piccole e medie imprese ad inserirsi nella programmazione nazionale ed europea e beneficiare di strumenti di finanziamento e contestualmente cambiare l’approccio culturale alla maternità.

Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando completo:

#Riparto Bando Dipartimento per le politiche della famiglia

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