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Ha scritto E.M. Dodd: “Le attività di impresa sono permesse e incoraggiate dalla legge perché sono un servizio alla società piuttosto che fonte di profitto per i suoi proprietari” (Harvard Law Review, 1932).
Una Società Benefit è un nuovo strumento legale per la creazione di valore condiviso.
Non si tratta di Imprese Sociali o di una evoluzione del non profit, ma di una trasformazione positiva dei modelli dominanti di impresa a scopo di lucro, per renderli più adeguati alle sfide e alle opportunità dei mercati del XXI secolo.
Dal gennaio 2016 l’Italia ha introdotto la Società Benefit (prima in Europa e prima al mondo fuori dagli USA dove la forma giuridica di Benefit Corporation è stata introdotta dal 2010) per consentire a imprenditori, manager, azionisti e investitori di proteggere la missione dell’azienda e distinguersi sul mercato rispetto a tutte le altre forme societarie attraverso una forma giuridica virtuosa e innovativa che pone le persone al centro.
La gestione delle società benefit richiede ai manager il bilanciamento tra l’interesse dei soci e l’interesse della collettività misurando l’impatto dell’azienda sulla società e impegnandosi a riportare in maniera trasparente e completa le proprie attività attraverso una relazione annuale di impatto, che descriva sia le azioni svolte che i piani e gli impegni per il futuro.
L’appeal di questa nuova forma societaria non è determinato da un vantaggio fiscale o da incentivi economici. Il vero appeal deve essere ricercato nell’attenzione sempre maggiore che un mercato evoluto e sensibile rivolge alle questioni legate all’ambiente e al sociale.
Per chi volesse approfondire l’argomento consigliamo di visitare il sito internet www.societabenefit.net